Tre punti in Sardegna, ritorniamo con carattere

Dopo la brutta figura europea arriviamo a Cagliari con la giusta grinta e determinazione, ...


Dopo la brutta figura europea arriviamo a Cagliari con la giusta grinta e determinazione, un atteggiamento visibile fin da subito all’interno del terreno di gioco che a partire dal fischio di inizio cominciamo a dominare.

In neanche 10 minuti costruiamo tantissime palle gol che, forse per mancanza di concretezza, forse per sfortuna o, molto più probabilmente, a causa del portiere isolano in uno stato di grazia, non riusciamo a spingere definitivamente in rete. Il danese Eriksen, schierato titolare dopo le numerose polemiche che lo hanno riguardato a causa della scarsa considerazione riservatagli dal mister Conte, riesce a mettersi in mostra fornendo una serie di passaggi chiave capaci di liberare Lukaku che, però, questa volta sembra aver perso la sua vena realizzativa.

Ed è così che Cragno neutralizza prima un suo tiro, poi la ribattuta dello stesso Eriksen e, dopo pochi minuti, un'altra conclusione dell’attaccante belga. In mezzo a questi episodi c’era stato anche l’ottimo Bastoni a spedire sul fondo un bel cross da calcio d’angolo. Successivamente ci pensa Sanchez a schiacciare di testa un bell’assist di Darmian, ma anche in questo caso la risposta di Cragno è eccellente e allontana con i piedi il gol del nostro vantaggio.

Ma il suo intervento migliore lo riserva senza dubbio al nostro cileno, quando quest’ultimo riesce a liberarsi benissimo in area sul suo destro e tira di potenza sul secondo palo, trovando l’ennesimo miracolo a sbarrargli la strada.

Sul mio divano ero quindi pronto a celebrale un gol che si preannunciava più che prossimo, mancato di poco anche in occasione di una bella girata di Barella, quando, come dicono i telecronisti, arriva tra capo e collo la più classica “doccia fredda”: cross senza troppe pretese del terzino sardo Faragò che viene respinto dalla difesa, conclusione di prima di Sottil ribattuta da De Vrij e conclusione al volo ad incrociare che beffa Handanovic. Siamo incredibilmente sotto di un gol, un incubo.

Un incubo che sembra ancora più concretizzarsi quando la nostra reazione mette Perisic da solo davanti Cragno, ma il croato assurdamente lascia sfilare e calcia di sinistro da posizione defilata, facendola uscire di un paio di metri sul lato opposto del portiere. Cambio di fronte, un tiro-cross teso di Zappa non viene sfruttato da Pavoletti che tira fuori.

Andiamo quindi all’intervallo sotto di un gol che potevano paradossalmente anche essere due.

Mister Conte toglie allora l’incolore Perisic, cambiando fascia a Darmian (poi sostituito da Young) e inserendo la spinta di Hakimi, e Eriksen in favore di Sensi... con frutti che si vedono fin da subito: si susseguono una serie di conclusioni dello stesso Young, di Sensi, di Sanchez e del neoentrato Lautaro che il tecnico barese inserisce al posto del centrale difensivo Bastoni.

Finalmente dallo sviluppo di un calcio d’angolo arriva il più che meritato pareggio, con uno splendido destro al volo dal limite dell’area da parte dell’ex del giorno, il sempre ottimo Barella, a mio parere il migliore in campo. Un sospiro di sollievo in una giornata che già prefiguravo come l’ennesima beffa.

Ma a quanto pare avevamo un altro destino, visto che ci pensa un altro subentrato, D’Ambrosio, a siglare il gol del sorpasso, spingendo in rete di testa un fantastico cross sul secondo palo dello stesso Barella. Una goduria.

Dopo aver rischiato un paio di colpi al cuore a causa di sbandate difensive (a un minuto dalla fine la punta del Cagliari Cerri letteralmente ci grazia mancando il pareggio, aprendo troppo il piatto e spedendo a lato della porta un generosissimo assist del terzino), Lukaku riesce finalmente a timbrare il cartellino in un’azione di contropiede avviata da Lautaro, e mi permette di godere il resto della domenica contento e sollevato. Bene così.

Ora che abbiamo svegliato carattere e morale della squadra sembra essere arrivato il momento della verità già dopodomani a San Siro contro il Napoli. Forza Inter, crediamoci!

Avv. Nicola Bruno