Arriva la seconda sconfitta in campionato, ma nulla è perduto!

Che amarezza, uscire sconfitti dagli scontri diretti è come una pugnalata in pieno petto. ...


Che amarezza, uscire sconfitti dagli scontri diretti è come una pugnalata in pieno petto. Un misto di ira e delusione che si fondono per trasformarsi in una nottataccia. Che dire? le aspettative erano alte, la voglia di vincere ancor di più e invece torniamo a casa con un pugno di mosche che quasi fa crollare tutte le speranze. Ma lasciamo da parte per un attimo i sentimenti e proviamo ad analizzare la partita nella maniera più chiara e distaccata che un tifoso possa fare.

Conte decide di scendere in campo con il solito 3-5-2. Eriksen rimane ancora una volta in panchina e al suo posto si riconferma Vecino. Una scelta che forse non riesco a capire; un acquisto così sperato e voluto e ancora non lo si riesce a vedere impegnato dal primo minuto.

La partita inizia subito piena di emozioni: Milinkovic-Savic sgancia un siluro da fuori area che lascia immobile Padelli tra i pali e tutti noi sui divani, un sospiro di sollievo e tutto continua. L'Inter reagisce e si presenta con un tiro non troppo insidioso di Lukaku che viene respinto in angolo da Strakosha. Finalmente il match si sblocca: pochi minuti dopo, su un tiro respinto dall'estremo difensore della Lazio all'ex di turno, Candreva, Young sigla il suo primo gol e regala momenti di euforia a tutti noi tifosi. Il primo tempo ci fa godere del vantaggio, ma la ripresa si apre subito con un episodio al limite del contestabile: una mischia in area in cui Skriniar e Padelli si sgambettano a vicenda, la palla vaga davanti alla porta e, un altro ex, ovvero De Vrij urta con il corpo Immobile che stava per calciare a porta sguarnita. Io ho ancora i miei dubbi anche perché non è stato tanto diverso all’incrocio di gambe sul versante opposto tra Luiz Felipe ed Ashley Young con il difensore brasiliano che in un primo momento ha però chiaramente toccato il pallone per poi entrare in collisione con l’esterno inglese. Rocchi comunque fischia e ammonisce il 6 Neroazzurro. Immobile realizza e la partita torna in pari. Passano venti minuti e dopo un salvataggio miracoloso sulla riga di Brozovic, il serbo Milinkovic-Savic ribadisce in rete con un Padelli che forse avrebbe potuto fare qualcosa in più. La partita continua: un gol giustamente annullato a Lautaro Martinez e un gol divorato da Immobile a tu per tu con Padelli. Una Lazio che ha meritato e un Inter che non è riuscita a essere incisiva. La partita finisce e la Lazio ci supera, lasciandoci a meno due e a meno tre dalla Juventus. La corsa allo scudetto si è fermata, per ora.

Alcune scelte di Conte, che si badi bene stimo molto come allenatore, mi hanno lasciato un po' spiazzato. In primis non capisco perchè non decide di dare fiducia a Eriksen, forse non lo riterrà in forma o forse non riesce ad inserirlo in un centrocampo che sembra impossibile da cambiare. In secondo luogo la sostituzione di Brozovic. È stato per tutta la partita pilastro del centrocampo, dettando ritmi e sacrificandosi meglio di tutti.

Ancora una volta torno a ripetere: testa bassa e concentrazione al massimo, ma soprattutto: Forza Inter!

Nicola Bruno